Bando impresa femminile 2022

Il 16 dicembre 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che istituisce il Fondo Impresa Femminile 2022. Se inizialmente erano previsti 40 milioni di euro, a questi si sono poi aggiunti 400 milioni di euro rappresentati dalle risorse PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Chi sono le destinatarie del Fondo Impresa Femminile?

Possono accedere al Fondo Impresa Donna:
– società e cooperative di persone con almeno il 60% di donne socie;
– imprese individuali la cui titolare è una donna;

– società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno ⅔ di donne;
-lavoratrici autonome.

Agevolazioni

Le agevolazioni previste si suddividono in due principali rami:

1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure le lavoratrici autonome con regolare partita IVA aperta da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Sono comprese anche le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile. 

2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure alle lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

In cosa consistono le agevolazioni del Fondo Impresa Femminile?

Le agevolazioni corrispondono a un contributo a fondo perduto o a un finanziamento agevolato (anche in combinazione tra essi). In generale, il finanziamento può avere una durata massima pari a 8 anni, a tasso zero e privo di forme di garanzia. 

La tipologia e l’ammontare delle agevolazioni dipendono dal tipo di incentivi. Nello specifico: 

1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
è previsto solo ed esclusivamente il contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:

  • 80% delle spese ammissibili, per un massimo di 50.000 euro in caso di costi ammissibili totali non superiori a 100.000 euro
  • 50 % delle spese ammissibili, per un massimo di 250.000 euro in caso di costi ammissibili totali superiori a 100.000 euro

2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
sono previste sia agevolazioni corrispondenti al contributo a fondo perduto, sia agevolazioni sotto forma di finanziamento agevolato. Nello specifico:

–  imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto o finanziamento agevolato

– imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili per spese di investimento. Per esigenze di capitale circolante, invece, si fa riferimento alla sola forma di contributo a fondo perduto

Quali sono le spese ammissibili?

Le spese ammissibili sono rappresentate da costi imputabili a:

  • immobilizzazioni materiali e immateriali
  • servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale
  • personale dipendente
  • esigenze di capitale circolante

pur sempre alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale. 

Quali sono i requisiti?

Le imprese possono accedere al Fondo Impresa Donna 2022 predisponendo un programma di investimento, da realizzare entro 2 anni e con i seguenti tetti di spese ammissibili:

  • 250.000 euro per le nuove imprese
  • fino a 400.000 euro per quelle già esistenti

Oltre a rispettare i seguenti requisiti:

  • sede legale e/o operativa in Italia;
  • essere costituite da meno di un anno;
  • sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione;
  • nel caso di lavoratrici autonome, l’apertura della partita Iva va presentata entro i 60 giorni dalla valutazione positiva della domanda.

Non sono state ancora definite nel dettaglio le modalità di presentazione della domanda, si attende il decreto attuativo da parte di Invitalia.