Agevolazioni Simest per il potenziamento mercati africani

Il 25 Luglio ha aperto lo sportello Simest per la presentazione delle richieste di agevolazione sugli investimenti per le imprese italiane che esportano beni e servizi, si approvvigionano di materie prime strategiche e di altri prodotti o che abbiano una presenza stabile in Africa, e  delle imprese della filiera.

Gli investimenti saranno a sostegno dei processi di transizione digitale ed ecologica e per il rafforzamento patrimoniale, all’acquisto (anche in leasing) di beni e macchinari strumentali o alla realizzazione di strutture commerciali e produttive in Africa.

Chi può richiedere il contributo

Possono presentare domanda tutte le imprese con sede legale e operativa in Italia che alla data di presentazione della domanda di contributo:

  • abbiano depositato almeno due Bilanci relativi a due esercizi completi precedenti a tale data.
  • rientrino nella classificazione da 1 a 9 secondo il credit scoring del Fondo di Garanzia.

Le imprese devono inoltre soddisfare il requisito A) oppure B), come segue:

A) avere un Fatturato export pari ad almeno il 5% come risultante dall’ultimo Bilancio e inoltre:

(i) essere stabilmente presente in almeno un Paese africano secondo le seguenti modalità:

1) sede commerciale o produttiva attiva da almeno 6 mesi antecedenti alla data di presentazione della domanda, come risultante da visura camerale o altra documentazione, anche fiscale. In tal caso, SIMEST verifica la sussistenza del requisito anche alla data della Prima Rendicontazione, pena la revoca dell’Intervento Agevolativo; oppure

2) sede commerciale o produttiva attiva da meno di 6 mesi o non attiva alla data di presentazione della domanda, l’Impresa Richiedente deve fornire evidenza della costituzione e operatività della stessa sede entro la data della prima erogazione, pena revoca dell’Intervento Agevolativo.

In tal caso, il requisito deve sussistere altresì al termine del Periodo di Realizzazione, pena la revoca dell’Intervento Agevolativo

oppure,

(ii) realizzare esportazioni di beni e servizi verso uno o più Paesi Africani in misura non inferiore al 2% del proprio fatturato totale, come risultante da asseverazione rilasciata secondo le modalità previste dal format “Asseverazione esportazioni e/o importazioni nei Paesi Africani” presente nella sezione “Format disponibili sul sito” della Circolare, redatta da un soggetto iscritto al Registro dei Revisori Contabili tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), sulla base di uno degli ultimi tre Bilanci;

oppure,

(iii) realizzare importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti (beni intermedi e finali, beni strumentali e altre materie prime), da uno o più Paesi africani in misura non inferiore al 2% del proprio fatturato totale, come risultante da asseverazione rilasciata secondo le modalità previste dal format “Asseverazione esportazioni e/o importazioni nei Paesi Africani” presente nella sezione “Format disponibili sul sito” della Circolare, redatta da un soggetto iscritto al Registro dei Revisori Contabili tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), sulla base di uno degli ultimi tre Bilanci;

B) avere almeno il 10% di fatturato totale, come risultante dall’ultimo Bilancio, derivante da comprovate operazioni di fornitura, risultanti da specifici contratti/ordini commerciali stipulati in data antecedente alla data di presentazione della Domanda, verso una o più imprese italiane che hanno un Fatturato Export pari ad almeno il 5% e che alternativamente:

a. risultano avere una stabile presenza in almeno un Paese africano, secondo le modalità indicate al punto a) (i), 1) o 2);

oppure

b. risultano realizzare esportazioni nella misura indicata al punto a) (ii) sopra;

oppure

c. risultano realizzare importazioni nella misura indicata al punto a) (iii) sopra.

Dotazione finanziaria disponibile e regole di finanziamento

Simest ha messo a disposizione per la “Misura Africa” una riserva da 200 milioni.

L’agevolazione consiste in un finanziamento di 6 anni ad un tasso dello 0,511% e un contributo a fondo perduto pari al 10%.

Fermo restando l’importo minimo di euro 10.000, l’importo massimo dell’Intervento Agevolativo che può essere richiesto è pari al minore tra:

a) il 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due Bilanci;

b) € 500.000 per le Micro Imprese; € 2.500.000 per le PMI e start up innovative; € 5.000.000 per le Altre imprese.

L’Impresa Richiedente può chiedere una quota di Cofinanziamento:

(i) fino al 20% (venti) dell’Importo dell’Intervento Agevolativo e comunque fino a un massimo di € 200.000 (duecentomila) e nei limiti del plafond de minimis” disponibile per l’Impresa, Richiedente se ha almeno una sede operativa, costituita da almeno 6 mesi rispetto alla data di presentazione della Domanda, in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;

(ii) fino al 10% (dieci) dell’Importo dell’Intervento Agevolativo e comunque fino a un massimo di € 100.000 (centomila) e nei limiti del plafond de minimis” disponibile per l’Impresa Richiedente, se ha la propria sede operativa in una regione italiana diversa da quelle indicate al precedente punto (i).

Modalità erogazione:

  • 1° Tranche à 25% valore finanziamento in anticipo
  • 2° Tranche à 25% valore finanziamento se l’Impresa Richiedente ne faccia richiesta contestualmente all’invio della Prima rendicontazione e se l’Impresa Richiedente ne faccia richiesta contestualmente all’invio della Prima rendicontazione;
  • 3° Tranche à è erogata a saldo delle Spese Ammissibili rendicontate durante la rendicontazione finale.

Spese ammissibili:

a) Almeno il 60% dell’Intervento Agevolativo:

– Spese per investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale, anche in Italia. Tali investimenti dovranno risultare nell’attivo patrimoniale alle voci immobilizzazioni materiali e immateriali (esclusa la voce “avviamento”), con separata evidenza in nota integrativa oppure asseverati da un soggetto indipendente iscritto al Registro dei Revisori Contabili tenuto dal MEF secondo il format presente nella sezione “Format disponibili sul Sito” della Circolare. Sono escluse le immobilizzazioni finanziarie.

Tra le spese ammissibili rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

– acquisto/leasing finanziario di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o potenziamento/riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti;

– tecnologie hardware e software, incluso il potenziamento o riconversione di tecnologie esistenti;

– integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali; realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale;

– implementazioni e gestione di sistemi di disaster recovery, business continuity e blockchain;

– investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali; – spese per investimenti legate all’industria 4.0 e 5.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyber-fisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine);

– spese di investimento per l’effettuazione di un inserimento in un Paese Africano, tramite l’acquisto di una nuova struttura/immobile/fabbricato anche produttiva o il potenziamento di una struttura esistente in un Paese africano;

– spese per investimenti per la sostenibilità ambientale e sociale, anche in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.).

b) Fino al 40% dell’Intervento Agevolativo: Spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti di cui al punto a), tra cui:

– spese per la formazione professionale in Italia o in Africa di personale africano. La formazione dev’essere erogata da una società terza ovvero da enti o istituti di formazione (in ogni caso certificati e dotati di requisiti di professionalità e indipendenza) ovvero da professionisti anch’essi dotati di requisiti di professionalità e indipendenza, nonché comprovata esperienza e certificazioni;

– spese per l’affitto e per l’allestimento di strutture (es. ufficio, showroom, corner commerciale, negozio e della eventuale struttura destinata alla formazione del personale africano);

– spese di viaggio, ingresso (incluse eventuali spese per le pratiche di regolarizzazione in Italia) e soggiorno in Italia di personale africano per assunzione, dopo eventuale formazione, se non già effettuata in loco;

– spese promozionali, spese per certificazioni, omologazioni di prodotto.

c) Spese consulenziali professionali per le verifiche di conformità alla normativa ambientale nazionale;

d) Spese per consulenze finalizzate alla presentazione e gestione della richiesta di Intervento Agevolativo e alle asseverazioni rese dal Revisore per un valore fino a un massimo del 5% dell’importo deliberato e comunque non superiore a € 100.000. Il riconoscimento delle suddette spese è subordinato alla preventiva trasmissione a SIMEST del contratto e della dichiarazione di indipendenza del consulente, in fase di presentazione della domanda e/o nelle fasi successive del finanziamento.

MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Le domande di finanziamento potranno essere presentate sul Portale SIMEST a partire dal 25 luglio 2024