Incremento della dotazione finanziaria di 180 milioni di euro e scadenza dei termini prorogata al prossimo 27 marzo, sia per la stipula degli accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro sia per la presentazione delle domande.
Le aziende hanno quindi ancora la possibilità di presentare i progetti di formazione per i propri dipendenti, offrendo al proprio personale un’opportunità di sviluppo delle competenze, ottenendo un rimborso del loro costo del lavoro.
La finalità del Fondo è il sostegno delle transizioni digitali ed ecologiche, al fine di offrire ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove o maggiori competenze e di dotarsi degli strumenti utili per adattarsi alle nuove condizioni del mercato di lavoro, sostenendo allo stesso tempo le aziende nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi.
Il Fondo nuove competenze costituisce uno dei Programmi guida del Piano Nazionale Nuove Competenze realizzato, per mezzo del PNRR, per rafforzare il sistema della formazione professionale, l’occupabilità dei lavoratori e la produttività delle aziende.
A chi si rivolge il Fondo Nuove Competenze
Il Fondo Nuove Competenze si rivolge ai datori di lavoro privati che abbiano stipulato accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, sottoscritti a livello aziendale o territoriale dalle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori nazionali più rappresentative o dalle loro rappresentanze sindacali operative in azienda.
Le novità del 2022 e 2023
Nel Decreto 22 settembre 2022 del Ministero del Lavoro, sono stati resi noti i punti salienti e le novità introdotte, ovvero:
- Orientamento della formazione alla creazione di competenze digitali e green al fine di orientare selettivamente le risorse pubbliche al conseguimento dei risultati attesi del PNRR. Il quadro di riferimento per le competenze digitali sarà il DGCOMP, mentre per le competenze utili alla transizione ecologica si fa riferimento alla classificazione ESCO.
- Rafforzamento della qualità ed efficacia dei programmi formativi. I fondi interprofessionali costituiranno il canale di accesso privilegiato al Fondo Nuove Competenze. Per i datori di lavoro che non hanno fondi interprofessionali la formazione dovrà essere erogata da enti accreditati a livello nazionale o regionale. Non potrà essere soggetto erogatore della formazione la medesima impresa che ha presentato istanza di accesso al Fondo.
- Co-finanziamento. Il Fondo copre i costi del 100% dei contributi assistenziali e previdenziali (al netto degli eventuali sgravi contributivi fruibili nel mese di approvazione dell’istanza di accesso al Fondo. Gli oneri sono calcolati come quota oraria contributiva ottenuta applicando l’aliquota contributiva alla retribuzione oraria) e del 60% della retribuzione oraria delle ore destinate alla formazione (la retribuzione oraria è calcolata a partire dalla retribuzione teorica mensile comunicata dal datore di lavoro all’INPS riferita al mese di approvazione dell’istanza di accesso al Fondo, moltiplicata per 12 mensilità e suddivisa per 1.720 ore considerate un tempo lavorativo annuo standard). È prevista una premialità per chi intraprende percorsi di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario: in caso di accordi che prevedano, oltre alla rimodulazione dell’orario finalizzata a percorsi formativi, anche una strutturale riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione complessiva, la quota di retribuzione finanziata dal fondo sarà pari al 100%.
Gli ambiti della formazione finanziata dal Fondo
Al fine della presentazione dell’istanza di accesso al Fondo, i datori di lavoro identificano in sede di intesa la necessità di un aggiornamento delle professionalità dei lavoratori a seguito della transizione digitale ed ecologica in funzione di uno dei seguenti processi:
a) innovazioni nella produzione e commercializzazione di beni e servizi che richiedono un aggiornamento delle competenze digitali;
b) innovazioni aziendali volte all’efficientamento energetico e all’uso di fonti sostenibili;
c) innovazioni aziendali volte alla promozione dell’economia circolare, alla riduzione di sprechi e al corretto trattamento di scarti e rifiuti, incluso trattamento acque
d) innovazioni volte alla produzione e commercializzazione di beni e servizi a ridotto impatto ambientale;
e) innovazioni volte alla produzione e commercializzazione sostenibile di beni e servizi nei settori agricoltura, silvicultura e pesca, incluse le attività di ricettività agrituristica;
f) promozione della sensibilità ecologica, di azioni di valorizzazione o riqualificazione del patrimonio ambientale, artistico e culturale.
L’attività di formazione è, di norma, finanziata dai Fondi Paritetici Interprofessionali. Il datore di lavoro dovrà indicare, nell’istanza di ammissione a contributo, il Fondo Paritetico Interprofessionale al quale aderisce.
I tempi di realizzazione dei percorsi formativi
Le attività formative e la relativa rendicontazione, salvo diversa indicazione da parte di ANPAL, dovranno concludersi, a pena di inammissibilità del contributo, entro e non oltre 150 giorni dalla data di comunicazione di approvazione dell’istanza.